Autotrapianto di capelli: la tecnica FUE
La chirurgia estetica, oggi, permette di eseguire interventi come il trapianto di capelli in modo relativamente semplice. Per chi necessita di risolvere un problema legato alla perdita dei capelli, un trattamento come l’autotrapianto agisce mediante il trasferimento dei bulbi piliferi da una zona a un’altra del cuoio capelluto del paziente.
Le zone soggette a caduta, di solito, sono quelle della parte anteriore della testa e della chierica.
In genere la caduta è dovuta a fattori ormonali, e in queste zone l’auto-trapianto si classifica come necessario per il ripristino della chioma.
Come funziona l’autotrapianto
Il trapianto di capelli è un vero e proprio intervento chirurgico che deve necessariamente essere eseguito da uno specialista e si effettua in regime ambulatoriale. Dopo una prima visita preliminare, si definiscono con il paziente gli obiettivi e si stabilisce la tecnica da utilizzare.
L’iter chirurgico prevede: eventuale anestesia, prelievo delle unità follicolari (UF), preparazione della zona ricevente, innesto delle UF (previo trattamento delle stesse), medicazione. La durata del trapianto di capelli varia a seconda dell’estensione dell’area da rinfoltire e potrebbe anche ridursi a una sola seduta. Il chirurgo, in base ai casi, può anche decidere di ripetere le sedute a distanza di un tempo variabile.
Quando fare l’autotrapianto
Il primo fattore da considerare, per un trapianto di capelli, è ovviamente legato all’età. Al di sotto dei 30 anni il trapianto è sconsigliato, perché la crescita naturale dei capelli può generare una ricrescita non omogenea e a chiazze. Il secondo fattore da considerare è lo stato di salute del cuoio capelluto: bisogna prima accertarsene, in ogni caso.
Dopo un’attenta analisi, lo specialista sarà in grado di determinare se effettuare l’intervento, il tipo di trapianto di capelli da eseguire, quando questo dovrà essere eseguito.
